Turco a Bondi: una legge per la libertà religiosa
Turco: “L’esito del referendum in Svizzera contro un simbolo pacifico come i minareti, espressione più autentica di una grande religione di pace come l’Islam, non può che preoccupare e farci riflettere”.
Da qui la necessità di riprendere il lavoro iniziato nella scorsa legislatura, che aveva visto impegnato anche l’attuale Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, per una legge che assicuri la libertà religiosa nel nostro Paese.
Di seguito la lettera inviata oggi da Livia Turco al Ministro Sandro Bondi per sollecitare un impegno comune.
Gentile ministro Bondi,
mi rivolgo a Lei in questo momento di scontro su un tema cruciale come quello del diritto a vivere la propria religione. Mi rivolgo a Lei per l’incarico che ricopre nell’attuale governo ma anche per il suo impegno nella precedente legislatura per dotare il nostro paese di una legge sulla libertà religiosa in applicazione della Costituzione.
L’esito del referendum in Svizzera contro un simbolo pacifico come i minareti, espressione più autentica di una grande religione di pace come l’Islam, non può che preoccupare e farci riflettere. Proprio perché la volontà dei cittadini deve essere tenuta in considerazione come da Lei affermato. L’Italia, paese con una profonda tradizione religiosa, conosce bene il valore del sentimento religioso e l’importanza di poterlo esprimere e celebrare in conformità della legge. Gli articoli 8 e 19 della Costituzione esprimono in modo limpido il valore della religione come parte integrante della dignità e libertà delle persone e del suo diritto ad essere celebrato. L’Italia, paese a prevalenza cattolica, sta diventando multi religiosa e la seconda religione italiana è proprio l’Islam. Per un paese civile, che voglia garantire a tutti sicurezza e prosperità, è fondamentale consentire anche ai cittadini di religione islamica di professare la propria fede, di farlo in un quadro di regole certe, coerenti con la nostra Costituzione. Come ebbe a dire il presidente Sarkoszy “a essere pericolosi non sono i minareti, sono i seminterrati o i garage che contengono occulti luoghi di preghiera”. Confinare la religione islamica nei garage o negli scantinati non è dignitoso per quella religione ed è motivo di insicurezza per tutti. Questa materia non può essere regolata solo dalle singole iniziative dei Comuni e deve essere sottratta alla propaganda politica e allo scontro ideologico. Per questo sarebbe molto importante che Lei si facesse promotore nel suo governo e nella sua maggioranza di un’iniziativa per mettere all’ordine del giorno e finalmente approvare una legge sulla libertà religiosa. Iter che era iniziato da parecchie legislature e che era pervenuto alla definizione di un testo condiviso. Perché non ripartire proprio da quel testo? Sarei molto contenta di avere una sua opinione in merito dato il rilievo del tema. Il dialogo tra le religioni è un nutrimento prezioso per la convivenza pacifica e per la crescita umana delle nostre società. La politica deve fare di tutto per favorirlo.
Livia Turco
Commenti
Scrivi un commento
Dovete essere connessi per poter inserire un commento.
Commento da skyeye
Data: 2 Dicembre 2009, 11:19
a proposito di no-b-day sarei curioso di sapere cosa voleva dire con “Esserci vuol dire fare il gioco del premier”?
lascio il linkall’evento nel caso non sapesse di cosa si tratta http://www.noberlusconiday.org/
e’ contro berlusconi.. non e’ che forse lei non abbia fatto caso al “no” e abbia pensato fosse una manifestazione organizzata da berlusconi?
a sentire certe affermazioni pare proprio sia cosi’, a meno che non abbia qualche ostrusa motivazione..