Livia Turco a Teggiano con gli studenti
Dei concetti di dignità e cambiamento ha riecheggiato ieri pomeriggio l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pomponio Leto” di Teggiano che, in occasione della Settimana della Filosofia, ha ospitato Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti e ministro della Repubblica per due volte negli anni scorsi. La politica piemontese, che iniziò il suo percorso tra le fila del Partito Comunista, ha tenuto una lectio magistralis su una tematica forte e particolarmente sentita, quella della violenza sulle donne. Proprio lei che per anni si è battuta per i diritti delle donne, per il riconoscimento del valore insito nella differenza di genere e per il rispetto di vari aspetti del mondo femminile, tra cui la maternità. Presenti, tra gli altri, i docenti del Dipartimento di Filosofia dell’Istituto, il Maresciallo Francesco Pennisi, Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, e il Maresciallo Rocco Santomartino.
L’incontro si è aperto con una parentesi musicale affidata alla giovane violinista Erika Pinto che, accompagnata da Giuseppe Romano all’arpa, ha fatto ascoltare alla speciale ospite e ai numerosi presenti una versione rivisitata del brano “Donne” di Zucchero Fornaciari, seguito da “Halleluja” di Leonard Cohen. Ad introdurre il prestigioso ospite il Dirigente Scolastico Rocco Colombo che ha definito l’ex ministro della Salute e per la Solidarietà sociale “una sorella nobile della nostra democrazia“.
“La mia esperienza politica è stata di grande passione e di costruzione del rapporto con le donne – ha esordito Livia Turco – Il tema della violenza sulle donne è molto duro perché tocca il caposaldo della dignità personale, mette in gioco la differenza sessuale e di genere tra uomini e donne. Per le donne è importante riuscire a valorizzare la differenza di cui si è portatrici, cimentandosi con una differenza di pensiero. Il punto di fondo è che nella storia questa differenza sessuale è stata costruita attraverso una differenza di genere in cui quello maschile ha una concezione proprietaria della donna e del corpo femminile“.
Un intervento appassionato e particolarmente incisivo quello della Turco, che ha spaziato dalla Costituzione e le 21 Madri Costituenti al Diritto di famiglia del 1975, passando per la conquista del diritto al voto attraverso battaglie dal sapore di dignità e di desiderio di trasformare i tempi fino ai giorni nostri, in cui la violenza e il sopruso troppo spesso diventano sgradevoli protagonisti di drammatiche vicende personali. “Per vincere la battaglia della violenza bisogna costruire una nuova amicizia, – ha sottolineato Livia Turco – gli uomini costruiscano una nuova identità. Uomini e donne, insieme, devono dar vita a relazioni incentrate sul rispetto, bisogna scrivere una nuova grammatica dei sentimenti“.
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