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Premio Melograno 2012. Dedicato alle donne

19 Ottobre, 2012 (11:27) | Articoli pubblicati | Da: Redazione

di Livia Turco, da l’Unità del 19 ottobre 2012

Debutta oggi alla Biennale di Venezia la “Rete Donne del Mondo” ed il Premio Melograno per la civile convivenza.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Nilde Iotti e dal Comune di Venezia ed ha l’ambizione di costruire una rete tra associazioni di donne italiane e donne immigranti, per realizzare scambio, comunicazione, reciproco riconoscimento. Donne italiane e immigrate, italiane e nuove italiane, da molti anni ormai abbiamo imparato a vivere insieme riconoscendo che abbiamo bisogno le une delle altre. Per ciascuna ciò che è stato ed è in gioco è la libertà, la possibilità di costruire una vita nuova per creare con maggiore consapevolezza i legami familiari e crescere i nostri figli.
Insieme abbiamo costruito un pezzo della nostra emancipazione. È importante riconoscere questa interdipendenza, questo legame che ci unisce le une alle altre.

Un legame che non è stato e non è facile, non è privo di conflitti perché talvolta in questi legami si riflettono disparità e diseguaglianze tra le une e le altre. Nel corso degli anni le donne sono state le attrici seppur invisibili dell’Italia della convivenza. Nelle scuole, nelle famiglie, nelle chiese e nei luoghi di culto le donne hanno imparato quanto sia importante costruire relazioni umane, fare la fatica di conoscersi e riconoscersi, perseguire obiettivi comuni per migliorare la qualità della vita di tutti. Le donne hanno scoperto che le relazioni umane sono quelle che abbattono le barriere, superano le paure, accendono la curiosità della conoscenza reciproca.
In questi ultimi anni il clima culturale nel nostro Paese è stato impregnato di ostilità verso gli immigrati attraverso l’azione di quegli “imprenditori della paura” che hanno raccontato agli italiani un Paese che non corrisponde alla realtà, hanno creato lo stereotipo dell’immigrato usurpatore che ruba il lavoro, la casa, i servizi sociali agli italiani.
Questo ha alimentato un clima di sospetto e di paura. La crisi economica rende dura e difficile la vita quotidiana di tanti cittadini italiani che rischiano di sentire gli immigrati concorrenti nella ricerca del lavoro. Peraltro molti immigrati stanno ritornando nei loro paesi di origine.

La crisi economica rischia di accentuare le distanze tra italiani e immigrati, di alimentare le divisioni e le incomprensioni. Per questo bisogna dare forza e visibilità all’Italia della convivenza, che c’è, resiste e cresce nei nostri quartieri, nelle nostre scuole, nelle nostre chiese, nei reparti di maternità, nelle nostre fabbriche ed imprese.
Le donne possono e devono diventare le protagoniste autorevoli dell’Italia della convivenza, l’Italia europea, ponte con il Mediterraneo, con l’Africa ed aperta al mondo.
Per questo proponiamo la “Rete delle Donne del Mondo”  per conoscerci da vicino, italiane e donne del mondo che vivono in Italia; per costruire una relazione positiva tra noi; per promuovere nella scena pubblica le capacità e i talenti delle donne immigrate e sollecitarle ad essere protagoniste della vita sociale, politica e culturale.
Dobbiamo costruire un patto, una alleanza tra italiane ed immigrate per una Italia migliore per una Europa di pace, per un mondo di pace.
Dobbiamo realizzare un confronto tra le nostre culture e religioni per rendere concreti ed arricchire i  valori della nostra Costituzione e la Carta Europea dei Diritti Fondamentali.

Dobbiamo batterci insieme per alcuni obiettivi comuni: la cittadinanza per i figli degli immigrati, la scuola interculturale, la dignità del lavoro, i servizi sociali. Per suggellare questa alleanza, questo patto tra immigrate ed italiane, abbiamo scelto un simbolo, il melograno, frutto della fecondità e dell’interculturalità, che diventa il Premio Melograno per la Civile Convivenza, che sarà un appuntamento annuale e che, in questa prima edizione, viene consegnato a: Giuseppina Beppa Carasin che conduce ed anima un coro multietnico “Voci dal Mondo” nella città di Venezia, Mirela Macovei Presidente della Cooperativa Sociale “NewHope” di Caserta,  che si occupa della formazione professionale di donne che hanno subito maltrattamenti e abusi ed infine, un premio speciale a Alphonsine Yao Adjoua operatrice socio-sanitaria, che durante il terremoto in Emilia Romagna si è occupata dei disabili pur vivendo in una macchina.

Livia Turco

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