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Il welfare tansnazionale: prefazione agli atti del convegno

4 Ottobre, 2011 (17:41) | Articoli pubblicati | Da: Livia Turco

Anticipiamo la prefazione di Livia Turco al volume in via di pubblicazione che raccoglie gli atti del convegno “Migrazione, Sviluppo e Welfare. La frontiera esterna delle politiche sociali”, svoltosi a Roma il 24 febbraio scorso e promosso dalla Provincia di Roma, il Laboratorio “Atlante” e dal Cespi.

La trasnazionalità è la condizione del migrante che viene da noi e vuole restare legato al suo paese ed alla sua famiglia d’origine per aiutarli e contribuire alla loro crescita economica e sociale.
Da stato di necessità, la transnazionalità  sta diventando un nuovo modo di guardare ai problemi dell’integrazione sociale e dello sviluppo e di progettare le soluzioni.
Un nuovo sguardo, un tratto dell’identità personale, dell’esperienza sociale e delle strategie di sviluppo.
Fino ad ora le politiche di cosviluppo e di valorizzazione della transnazionalità si sono concentrate sulle risorse economiche. Questo volume avanza la proposta di un welfare transnazionale.
A partire da una concezione della sicurezza intesa non solo come sicurezza dei confini attraverso efficaci politiche di collaborazione tra i paesi  per il contrasto dell’immigrazione clandestina ma come promozione del benessere delle persone.
Promuovere politiche sociali transnazionali, basate sulla cooperazione e collaborazione tra qui e là, di istituzioni, associazioni, famiglie, significa promuovere un benessere duraturo.
Le politiche sociali sono quelle che accompagnano le persone e le famiglie abbattono gli ostacoli, combattono le discriminazioni, favoriscono l’integrazione.
Tali politiche sono efficaci quando fanno leva sulla capacità delle persone, valorizzano ed attivano le loro relazioni umane e sociali, favoriscono le costruzioni di reti.
Se la persona è accompagnata fin da quando parte e lascia il suo paese – attraverso l’apprendimento della lingua, la competenza professionale, il bagaglio di informazioni – tanto più si inserirà facilmente nel nuovo paese di arrivo.
Quanto più si integra nella società di destinazione tanto più sarà capace di contribuire allo sviluppo del suo paese d’origine.
Le politiche sociali transnazionali hanno il loro fulcro nell’utilizzo efficace delle risorse in quanto puntano ad attivare tutte le capacità delle persone e dei loro contesti di vita.
Fanno leva sulle relazioni umane, sociali, economiche, istituzionali e puntano a costruire reti di relazione per dare forza alle persone ed utilizzare in modo efficace ed oculato tutte le risorse di cui un territorio dispone.
Le politiche sociali transnazionali sono locali, radicate nei territori,sono partecipate, ma sono sostenute da infrastrutture e reti nazionali.
La cultura della legge quadro 328/2000 “Norme per un sistema integrato di servizi e prestazioni sociali” proprio perché valorizza la partecipazione dei soggetti, promuove l’alleanza ed il gioco di squadra tra professioni, famiglie, istituzioni, punta all’integrazione delle opportunità – sociali, lavorative, scolastiche -, contiene lo sguardo adatto e l’approccio giusto per promuovere il welfare transnazionale, per favorire qui e là le reti di relazioni e per connetterle tra di loro.
Le belle  esperienze raccontate in questo volume testimoniano di quanto sia utile sul piano umano e su quello economico prendere in carico la persona e la famiglia fin dal momento della partenza e mantenere con quale luogo medesimo e con le relazioni in loco un rapporto costante . Questo presuppone la possibilità delle persone di circolare e dunque di promuovere il diritto alla mobilità e anche la portabilità dei diritti
Le politiche sociali transnazionali sono foriere di pensieri nuovi, creano legami umani intensi, arricchiscono le competenze.
Promuovono – qui e là – uno sviluppo umano. Per questo vanno incoraggiate.

Livia Turco
 

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